Attraverso studi ed esperienza clinica ho compreso quanto i disturbi d'ansia rappresentino un blocco dell'esistenza che si attorciglia su se stessa senza senza una direzionalità futura.

Cosa significa questo da un punto di vista esperienziale?

E' come se la nostra relazione con il mondo e con gli altri fosse mediata costantemente dall'ansia che impedisce di vivere l'esperienza in maniera autentica ed identitaria. 

Il DOC, Disturbo Ossessivo Compulsivo, è una delle manifestazioni cliniche che più esemplifica la frattura fra individuo e mondo. Legata ad una serie di regole astratte, la persona si muoverà nell'esistenza percependo scarsa sintonizzazione emotiva con ciò che vive.